Il primo ritrovamento della zanzara giapponese risale al 2015 in una valle del Friuli Venezia Giulia confinante con l’Austria. Dopo pochi anni la sua presenza è stata segnalata in tutta l’area montana e pedemontana. Aedes japonicus è considerata una delle specie più invasive al mondo.
Secondo quanto riporta l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, la sua biologia è simile alle altre due specie di Aedes: diurna, molesta, punge l’uomo e depone uova resistenti al freddo invernale; infatti è presente in paesi europei dal clima ben più rigido di quello italiano, come Svizzera, Germania, Austria, Slovenia e Ungheria. È un potenziale vettore di encefalite giapponese, West Nile virus e di filarie.
Sono diverse le azioni che possono essere messe in campo utili ad evitare la presenza di zanzare. Eliminare tutti i contenitori che possono accumulare acqua anche in piccole quantità, come i secchi negli orti e giardini, e ricordarsi di tenerli sempre capovolti. Evitare il ristagno di acqua nei sottovasi oppure svuotarli almeno una volta alla settimana: le uova di zanzara non si sviluppano e le larve vengono eliminate. Coprire con zanzariere o teli di plastica vasche e bidoni senza lasciare fessure: così si impedisce alle femmine di deporre le uova.
Fonte: articolo pubblicato sul sito ildolomiti.it – qui è possibile leggere l’articolo originale