Si nutrono di pelle morta, come riconoscere (e stoppare) l’allergia agli acari della polvere
Gli acari della polvere sono insetti dalle dimensioni microscopiche non visibili ad occhio nudo, appartenenti a diverse specie. I responsabili delle nostre allergie sono chiamati acari della polvere di casa, dato che vivono perennemente all’interno delle nostre abitazioni senza che noi ce ne accorgiamo. L’allergia agli acari è tra le più diffuse: secondo le più recenti statistiche, quasi il 50% della popolazione palermitana soffre di disturbi respiratori a causa degli allergeni contenuti nella polvere.
Questi microrganismi si nutrono di desquamazioni umane come forfora, residui di pelle, capelli e unghie, e animali e sono in grado di scatenare reazioni allergiche anche di tipo asmatico. Riescono ad adattarsi ad ogni condizione climatica ed ambiente, ma tendono a proliferare in condizioni ambientali e climatiche favorevoli, prediligendo temperature sopra i 20°C e percentuali di umidità oltre il 50%; sotto i 16°C la durata della loro vita si riduce circa del 75%, ma riescono a sopravvivere anche a 0°C. Necessitano inoltre di assenza di luce: gli acari si annidano soprattutto negli strati interni del materasso e dei cuscini proprio perché non sopportano la luce solare.
A differenza delle allergie stagionali, come quella alle graminacee, l’allergia agli acari è di tipo perenne, dato che questi microrganismi proliferano tutto l’anno, ma l’umidità del riscaldamento invernale e le piogge primaverili ne favoriscono la riproduzione, facendo peggiorare i sintomi. A provocare il vero e proprio attacco allergico non sono gli acari in quanto tali, ma gli enzimi che rilasciano attraverso le feci e la decomposizione.
Come riconoscere l’allergia agli acari della polvere
Alcuni segni e sintomi dell’allergia agli acari della polvere sono piuttosto simili a quelli di un comune raffreddore, ma alcuni semplici fattori possono aiutarci a riconoscere una rinite allergica da un’affezione virale delle vie aeree. I più importanti sono:
• sintomi persistenti e prolungati nel tempo
• accentuarsi dei sintomi in particolari situazioni, come in ambienti particolarmente umidi o polverosi
Fonte: articolo pubblicato sul sito palermotoday.it – qui è possibile leggere l’articolo originale